Il lungo silenzio delle ultime settimane è dovuto a niente meno che: l'estate (?!) e le mille cose da fare quando c'è un sacco di luce. Normalmente la bella stagione viene associata a temperature che si innalzano, al sole che splende e a qualche bagno al mare o al lago. Noi, fiduciosi e ingenui, abbiamo preso ferie a maggio e a settembre, ma non durante i tre mesi durante i quali vogliamo goderci la Svezia al suo meglio.
Peccato che siamo ancora qui ad aspettare, che spiega il "(?!)" del titolo.
Diciamo così: quest'anno non ci ha detto bene, anche se i meteorologi promettono caldo e sole nei prossimi giorni. Lo fanno da un po', l'illusione funziona e ci si veste più leggeri, salvo poi tornare a casa alle dieci di sera morendo di freddo...
Non perdiamo comunque occasione per fare picnic, stare all'aperto e goderci la nostra bella altana quando possiamo!
Giugno, che di solito è il mese con piú sole, quest'anno ha deciso di ribellarsi e ci ha regalato pioggia a secchi. Il giorno della maratona di Stoccolma è stato il più piovoso/freddo giorno di giugno degli ultimi 84 anni... Sono stato quasi contento di aver avuto problemi in primavera e non averla corsa.
Ho invece corso la Jubileumsmaraton la settimana scorsa.
Stoccolma ospitò le Olimpiadi nel 1912 e quest'anno sono stati organizzati parecchi eventi per i 100 anni. Il clou era la maratona, il cui tracciato seguiva in larghissima parte quello originale. L'idea degli organizzatori non era una gara vera e propria, ma ricreare l'atmosfera di inizio '900. Cosí tutti i partecipanti hanno ricevuto un fazzolettino bianco da annodarsi in testa, gli spettatori sono stati invitati a vestirsi con abiti d'epoca e i funzionari lungo il percorso avevano tutti una polo e un cappello di paglia simili a quelli usati durante i Giochi.
Gli unici premi previsti erano per i 50 corridori meglio vestiti a tema (scarpe escluse).
Percorso duro, con un sacco di saliscendi, ma il meteo è stato clemente e la partecipazione della gente è stata fantastica. Gli acciacchi degli ultimi mesi e la particolarità della corsa han fatto sí che mi godessi l'atmosfera senza stress per il tempo. Così ho avuto il piacere di conoscere un simpatico medico di origine indiana, che vive negli Stati Uniti dopo aver studiato in Francia e in Inghilterra, che correva la sua 50^ maratona! La mia corsa è stata per quasi metà una gran sofferenza a causa di un anca, ma all'arrivo a Stadion sono stato sovrastato dalle emozioni: ogni volta è travolgente l'entusiasmo della gente e questa volta ad aspettarmi c'erano Elisa (quanto ammmmOOOOOOOOOreeee!) con Jackie e Gib, e anche Michele e Elvira, presenti sugli spalti nonostante il bel pancione di lei.
Non posso mancare di citare (di nuovo) il sempre grandissimo Kenneth Lindstedt, classe 1948, che ha fatto la maratona in sedia a rotelle in 4:44:33. Il percorso era davvero duro e, per dare un'idea, io l'ho fatto in 4:12:42...
Seguiranno foto e forse video, non un bel vedere, ma nessuno vi obbligherà a guardarle!
Oggi è anche una giornata molto sentita qui al nord, in particolare in Norvegia: è il primo anniversario del folle atto terroristico di Breivik a Utøya e Oslo. 77 furono le vittime di quel folle gesto che ancora oggi ci scuote come allora, a loro e a tutte le persone coinvolte va un pensiero.
Al riguardo Elisa aveva, un anno fa, iniziato a scrivere un post che non è mai stato pubblicato. Quelle poche righe rendono benissimo l'idea di come ci sentimmo allora e oggi, che quei sentimenti tornano a farsi sentire, abbiamo deciso di pubblicarle:
32 anni, la mia età.
Cresciuto in uno dei paesi col più alto Indice di sviluppo umano nel mondo. Sanità, istruzione, previdenza sociale... Forse non il clima migliore, certo, ma viaggiare per la mia generazione spesso non è un problema.
Eppure decidere, poco più che ventenne, chi avrebbe dovuto pagare. Chi avrebbe dovuto scontare una colpa che nessun altro riconosce.
Dei ragazzini. 15, 18, 20anni, poco importa.
Pensare, programmare e mettere in pratica l'esecuzione di 500 e passa ragazzi. Camminare con calma per più di un'ora sparando a tutto quello che ancora si muove. 1 su 5 ha pagato.
E' qualcosa che non riesco ad immaginare, eppure non posso fare a meno di pensarci.
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