...i P1.
No, oggi non si parla di estate che non arriva. Si parla di un'estate che torna sempre, dal 1959.
E' da allora che "Sommar i P1", programma radiofonico, va in onda ogni anno, con al centro artisti, politici, professori, sportivi, gente comune.
Da Midsommardagen fino a quasi la fine di agosto, dalle 13 alle 14.30 un ospite parla e racconta di quel che vuole e sceglie la musica da mandare in onda.
La storia è quella di un programma nato come una scommessa che diventa un successo e una tradizione.
Le polemiche non sono ovviamente mancate: in un programma dove gli ospiti parlano di quel che vogliono e che attraversa quasi sei decenni le sorprese non mancano certo, qui si può leggere un po' di storia.
Ma perché tiro fuori questo programma?! Beh, stamattina apro il giornale e leggo dieci righe di Johan Esk, giornalista sportivo di DN, sul sommarprat (chiaccherata estiva) di Anja Pärson.
Io non sono uno da gossip e della vita privata degli sportivi so quello che si legge sulle prima pagine online dei quotidiani o che si sente in tv. Così non avevo idea che l'omosessualità di Anja Pärson fosse "il segreto peggio tenuto di Svezia" (cit. Esk). Il trafiletto iniziava così: "L'assolutamente fantastico programma di Anja Pärson ha trattato della sua piccolezza e del suo grande amore".
"Piccolezza" e "Anja Pärson" sono due cose che non possono stare nella stessa frase, essendo lei forse la più grande e forte sciatrice della storia, e mi sono incuriosito.
Essendo tutti i programmi disponibili in podcast (oltre ai quasi 500 mp3 digitalizzati dall'archivio storico di SverigeRadio) e non potendo fare rumore in casa perché Elisa dorme dopo il turno di notte, ho deciso di ascoltarmi la trasmissione.
Ebbene: è fantastica davvero! Un racconto umano, difficile e commovente, dove la Pärson racconta della sua carriera, della sua storia con Filippa, della difficoltà e dell'imbarazzo a vivere nascoste anche a causa della sua visibilità.
La cosa bella di questo coming-out è, oltre al racconto, la forma: nessuna conferenza stampa, nessun annuncio davanti alle telecamere, ma un'ora e mezza in radio per raccontare, anziché annunciare. E chiedere fermamente di essere lasciata in pace, e con lei parenti e amici, perché ci sarà tempo.
Interessante è la riflessione, critica, che Anja Pärson fa sulla mentalità aperta e tollerante della Svezia: "Non trovo sia giusto che quando qualcuno ha una storia con una persona della stesso sesso, egli/ella debba subito renderlo pubblico, rischiando che diventi politica".
Ai giornalisti che quest'inverno le chiedevano cosa avrebbe fatto dopo il ritiro ha sempre mentito, confessa: "So da quasi nove mesi cosa farò in futuro: diventerò mamma.". Anche questo dice molto della mentalità svedese sul tema, per fortuna in positivo.
Insomma: consiglio caldamente l'ascolto a chiunque capisca lo svedese. Per tutti gli altri: avessi il testo lo tradurrei, magari in qualche modo lo si può avere....
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