martedì 1 novembre 2011

Di appartamenti e dintorni

Sono ormai 4 mesi che abbiamo comprato casa e mi sono reso conto di non aver scritto un granché di come funzioni qui in Svezia.
Come sono andate le cose? Considerato che vivere in subaffitto, con contratti di sei mesi in sei mesi, non sia proprio il massimo, già all'inizio dell'estate abbiamo iniziato a guardarci in giro e a considerare la possibilità di comprare un appartamento.
La scelta riguardante zona e dimensioni era abbastanza limitata, per motivi di prezzo. Così abbiamo iniziato a monitorare le agenzie immobiliari e a partecipare a diversi "visning" (momenti in cui l'abitazione in vendita è aperta a tutti), giusto per farci un'idea. Contemporaneamente ho iniziato a sondare le banche per verificare la possibilità di fare un mutuo. Dopo esserci fatti buttare giù da parecchi "no", la da-tutti-odiata Nordea ci ha dato l'ok.

Da lì in poi è iniziata la caccia seria, in particolare nella zona nord della città, attorno a Jakobsberg e Kallhäll. Alla fine di giugno troviamo un annuncio interessante, ma non possiamo andare al visning. Così scriviamo all'agente e otteniamo una visita solo per noi. Le foto, la posizione e il prezzo di partenza ci ispirano parecchio, non fosse che non ci sono immagini del bagno...
Venerdì 1 luglio alle 8 entriamo a vedere l'appartamento e ci passiamo una buona mezz'ora esplorandolo a fondo. Il bagno, con nostro grande sollievo, è ben più che ok, così come tutte le stanze. L'asta è già cominciata e il prezzo è ovviamente salito, ma è ancora alla nostra portata. C'è da pensare e decidere molto in fretta.
Si discutono i pro e i contro, si ragiona su tutto e anche di più, ma alla fine decidiamo che quest'asta s'ha da fare!
E così nel pomeriggio comincia il circo, che avevamo già vissuto, dei rilanci via sms o telefonata. Quando il prezzo sale troppo (secondo noi) ci fermiamo. Peccato, questa volta eravamo vicini, ci diciamo. 

Ed ecco che accade l'imprevedibile: mi chiama l'agente e mi spiega che il vincitore dell'asta ci ha ripensato e si è ritirato. Vengono cancellate le sue offerte, il prezzo scende e ora sta a noi. Se decidiamo di offrire l'appartamento è nostro. 
PANICO!!! 
Chiamo Elisa e considerato che avevamo già offerto di più buttiamo lì il nostro ultimo piccolo rialzo.
Ok, respira, hai appena comprato casa. In Svezia. A Stoccolma. Cioè, più o meno, un po' fuori città. Niente metro, ma pendeltåg.
Sabato 2 luglio alle 9 siamo dall'agente e firmiamo. Il contratto verrà definitavemente chiuso al nostro ritorno dalle ferie, nella seconda metà di luglio. La gentile figlia della padrona riesce a liberare l'appartamento prima del previsto e il 10 di agosto ci si vede in agenzia per bonifico e consegna delle chiavi.

Nel mezzo ci sono state ovviamente un po' di pratiche da sistemare, il mutuo su tutte, ma nel complesso le cose sono andate via facili facili. Nessuna sorpresa, nessuna spesa aggiuntiva oltre al prezzo dell'appartamento per quel che riguarda l'acquisto. 
Trovare casa non è stato facile, ma comprarla è stata una cosa veloce (25h), semplice e, tutto sommato, indolore.
Le spese sono state sostanzialmente: l'immobile (o meglio: il diritto di abitarci=bostadsrätt) e la quota di associazione alla bostadsrättsförening. Quelle di eventuali allacci e/o attivazioni (di solito solo internet, tv e luce) sono arrivate con la prima bolletta.
Il costo mensile (paragonabile a grandi linee alle spese di amministrazione) è forse più alto che in Italia, ed è quota fissa. Ma questa, nel nostro caso, copre riscaldamento, acqua e tv, oltre a eventuali spese per lavori di condominio. Nessun condomino deve mai sborsare un sacco di soldi tutti insieme per rifare la facciata: la spesa è sostenuta dalla bostadsrättsförening che può, a fronte di spese maggiori, aumentare la quota mensile. Questo è quello che succederà a noi, visto che è previsto il rifacimento delle colonne dell'acqua e quindi di tutti i bagni. Con ogni probabilità a noi toccherà nel 2013, abbiamo tempo per prepararci al delirio e magari organizzarci una vacanza...

Appena firmato l'atto siamo venuti subito a vedere cosa la signora aveva lasciato per farci un'idea di cosa ci sarebbe servito. Beh: un letto, un tavolo da pc, il tavolo da cucina e 4 sedie è tutto quello che abbiamo dovuto comprare per venire a vivere qui.
I vecchi mobili dell'ex proprietaria fanno il loro onesto lavoro, anche se un pochino alla volta li cambieremo. Così come toglieremo la tappezzeria esistente per dipingere o metterne su di nostro gusto. La primavera prossima poi ci sarà da pulire e ravvivare il legno dell'altana, così da godersi ancora di più il tavolo e le sedie all'aperto nelle lunghe e luminose serate estive.
Mmmhh... adesso che rileggo mi rendo conto che ci siamo adattati in fretta. Sarà un bene?!