mercoledì 9 febbraio 2011

Il libraio (se mai lo son stato) consiglia

Alcuni di quelli che ci leggono sanno quello che facevamo prima di emigrare, altri no.
Io ho lavorato per 3 anni in una bella libreria indipendente di Genova, Assolibro. Gli ultimi 9 mesi li passai a Imperia, dove avevo la responsabilità di un nuovo punto vendita. Forse, ma solo forse, stavo diventando un libraio.
Sia io che Elisa abbiamo una grande passione per i libri: io li leggo, mentre lei si potrebbe dire che li divora...
Da quando ci siamo trasferiti leggiamo ahimé un po meno. Portarci su tutte le casse piene di volumi sarebbe stato un po' scomodo e qui libri in italiano non è che se ne trovino molti. Leggo anche in svedese, ovviamente, ma un po' più lentamente.
Comunque: a Natale sono passato appunto ad Assolibro e ho comprato qualche volume. Uno di questi lo sto leggendo ora ed è bello e terribile allo stesso tempo. Si tratta di "Compagnia K" di William March, edito da Castelvecchi, a cura di Dario Morgante. Sono brevissimi racconti sulla Prima Guerra Mondiale. Alcuni mi stanno colpendo in maniera particolare e ho deciso che ogni tanto ne riporto uno qui.

Caporale
Pierre Brockett

Sapevamo che di regola ai soldati in divisa non ne vendevano, ma quel bar era in periferia e forse saremmo riusciti a convincere il barista. E così entrammo tutti e tre e ci mettemmo al banco.
"Ebbene, che cosa desiderano i signori?", domandò il barista in tono cortese.
"Un rye*", dissi.
"Un rye con della birra", disse Bill Anderson.
"Io prendo uno scotch", disse Barney Fathers.
Il barista prese una bottiglia e poi la rimise giù.
"Ragazzi, avete molta fretta?", domandò.
"No", rispondemmo tutti insieme. "Oh, no, abbiamo un mucchio di tempo!".
"Benissimo", disse il barista. "Restate dove siete finché finisce la guerra e allora sarò felice di darvi da bere".

*La parola rye indica una particolare qualità di wiskey, ndr.

2 commenti:

  1. "Abbiamo un mucchio di tempo"... una frase ferocemente ingenua, se detta durante una guerra.
    Questo genere di consigli è sempre benaccetto, Davide!

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  2. E' davvero un signor libro. Ogni tanto posterò un racconto di quelli che mi colpiscono. Quando lo finisco te lo presto se vuoi, forse già venerdì.

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