venerdì 16 luglio 2010

I primi 10 giorni della nostra nuova vita

Oggi pomeriggio torniamo in Italia. Per giusto una settimana, non abbiamo alcuna intenzione di rimanerci.
Un breve bilancio di questa prima fase esplorativa:
- alcune decine di CV lasciati in giro e spediti online
- una cinquantina di annunci " appartamento cercasi" seminati per le bacheche di Stoccolma
- conseguentemente ai primi due punti: percorse 3-4 maratone...
- casa da agosto in poi sostanzialmente trovata, cosa fondamentale
- voglia di tornare in Italia che si avvicina rapidamente a valori negativi (se poi si leggono i giornali online si raggiunge quasi lo zero assoluto)
- la burocrazia svedese funziona bene, ma a noi la sta menando un po' solo perché il mio passaporto non è di quelli nuovi, che mi pare ridicolo

Insomma: siamo contenti. Forse speravamo di riuscire a raccogliere qualcosa di più, ma luglio qui è come agosto in Italia: tutti in ferie, tutto tranquillo e poco "movimento".
Io ho ripreso in fretta a esprimermi decentemente in svedese, per quanto non sia ancora del tutto soddisfatto per via dell'accento italiano un po' forte; Elisa capisce molto e si picchia con la pronuncia, ma sono certo che dopo il primo corso di agosto sarà già autonoma a sufficienza per cavarsela nel quotidiano.
Questi giorni erano anche un po' di vacanza, visto che non ne facevamo da un anno. Così siamo stati al lago (e siamo quasi riusciti a bruciarci al sole)


Poi in piscina e a cena con gli splendidi Andrea e Belinda (che non ringrazieremo mai abbastanza); ci siamo fatti un giro in battello nell'arcipelago cittadino; abbiamo visto la finale mondiale in uno dei migliori bar di caracas (e quindi dei peggiori di Stoccolma) con Signe dopo aver cenato da Hermans, con fantastica vista sulla città.
Nel nostro peregrinare per appendere fogli abbiamo anche visitato Gustav Adolfs Parken,


uno dei tanti parchi cittadini. Stoccolma è piena di verde. In questo momento, a 20 metri da casa, ci sono dei bambini che sguazzano nella piscinetta del quartiere, mentre i genitori stanno sul prato a prendere il sole o all'ombra. Ovviamente ci sono anche i giochi come altalene e scivolo, ma se c'è una piscina può mancare una doccia?! Ovviamente no. E non siamo in aperta campagna, ma in città. Che so, potrebbe essere l'equivalente di Certosa a Genova...
Tutti han sentito parlare dell'ordine nelle code svedesi, per qualunque cosa. Noi ci siamo abituati ormai, ma Elisa ieri non ha potuto resistere e ha voluto documentare l'attesa del pullman a Gullmarsplan:


Una buona trentina di persone in fila per uno che attendono il pullman e al suo arrivo salgono ordinatamente passando la loro tessera del pullman davanti all'autista, perché qui di "portoghesi" ce ne sono pochi.
A me è capitato che l'autista abbia sbagliato strada. Al capolinea si è scusato con i passeggeri e ha augurato a tutti una buona giornata (mica urlando però).
Insomma, le solite cosucce da niente di questi svedesi spaccapalle tutti ordinati, direte voi. E invece siamo pure riusciti ad assistere a due belle risse! Giusto per non farci mancare niente.

In sostanza: siamo molto contenti della nostra scelta e abbiamo molta fiducia nel nostro futuro qui. Ora si torna giù per il trasloco grosso, saranno giorni frenetici. Aiuto!

2 commenti:

  1. In bocca al lupo ragazzi, state intraprendendo il Viaggio dei miei sogni. Spero in frequenti aggiornamenti! :)

    Laura

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  2. Gentili Elisa e Davide,
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