domenica 24 giugno 2012

Sommar

...i P1.
No, oggi non si parla di estate che non arriva. Si parla di un'estate che torna sempre, dal 1959.
E' da allora che "Sommar i P1", programma radiofonico, va in onda ogni anno, con al centro artisti, politici, professori, sportivi, gente comune.
Da Midsommardagen fino a quasi la fine di agosto, dalle 13 alle 14.30 un ospite parla e racconta di quel che vuole e sceglie la musica da mandare in onda.
La storia è quella di un programma nato come una scommessa che diventa un successo e una tradizione.
Le polemiche non sono ovviamente mancate: in un programma dove gli ospiti parlano di quel che vogliono e che attraversa quasi sei decenni le sorprese non mancano certo, qui si può leggere un po' di storia.

Ma perché tiro fuori questo programma?! Beh, stamattina apro il giornale e leggo dieci righe di Johan Esk, giornalista sportivo di DN, sul sommarprat (chiaccherata estiva) di Anja Pärson.
Io non sono uno da gossip e della vita privata degli sportivi so quello che si legge sulle prima pagine online dei quotidiani o che si sente in tv. Così non avevo idea che l'omosessualità di Anja Pärson fosse "il segreto peggio tenuto di Svezia" (cit. Esk).  Il trafiletto iniziava così: "L'assolutamente fantastico programma di Anja Pärson ha trattato della sua piccolezza e del suo grande amore".
"Piccolezza" e "Anja Pärson" sono due cose che non possono stare nella stessa frase, essendo lei forse la più grande e forte sciatrice della storia, e mi sono incuriosito.
Essendo tutti i programmi disponibili in podcast (oltre ai quasi 500 mp3 digitalizzati dall'archivio storico di SverigeRadio) e non potendo fare rumore in casa perché Elisa dorme dopo il turno di notte, ho deciso di ascoltarmi la trasmissione.
Ebbene: è fantastica davvero! Un racconto umano, difficile e commovente, dove la Pärson racconta della sua carriera, della sua storia con Filippa, della difficoltà e dell'imbarazzo a vivere nascoste anche a causa della sua visibilità.
La cosa bella di questo coming-out è, oltre al racconto, la forma: nessuna conferenza stampa, nessun annuncio davanti alle telecamere, ma un'ora e mezza in radio per raccontare, anziché annunciare. E chiedere fermamente di essere lasciata in pace, e con lei parenti e amici, perché ci sarà tempo.
Interessante è la riflessione, critica, che Anja Pärson fa sulla mentalità aperta e tollerante della Svezia: "Non trovo sia giusto che quando qualcuno ha una storia con una persona della stesso sesso, egli/ella debba subito renderlo pubblico, rischiando che diventi politica".
Ai giornalisti che quest'inverno le chiedevano cosa avrebbe fatto dopo il ritiro ha sempre mentito, confessa: "So da quasi nove mesi cosa farò in futuro: diventerò mamma.". Anche questo dice molto della mentalità svedese sul tema, per fortuna in positivo.

Insomma: consiglio caldamente l'ascolto a chiunque capisca lo svedese. Per tutti gli altri: avessi il testo lo tradurrei, magari in qualche modo lo si può avere....

giovedì 7 giugno 2012

Festa nazionale e statistiche

Il 6 giugno è festa nazionale qui da noi.
Su festeggiamenti, tradizioni e bandiere hanno scritto altri blogger italo-svedesi, ma ieri mattina sfogliando DN (che inspiegabilmente ci sta arrivando a casa tutte le notti, gratis) ho notato un articoletto su come sia una settimana media svedese secondo SCB (l'equivalente dell'ISTAT).
Dieci statistiche con tre righe di spiegazione che recitano più o meno così:
1142 maschi e 1082 femmine nascono.
1971 persone si sposano.
900 persone si separano.
961 persone è l'aumento della popolazione, poiché l'immigrazione è maggiore dell'emigrazione.
5937 auto private vengono immatricolate, delle quali 1056 sono Volvo.
410 furti d'auto e 1164 furti di bicicletta vengono denunciati.
371 persone sono sospettate di guida in stato d'ubriachezza, 5 persone muoiono e 56 rimangono ferite nel traffico.
6 omicidi, 1690 casi di aggressione e 330 aggressioni di carattere sessuale, delle quali 115 stupri, vengono denunciati.
1,1 milioni di libri vengono prestati dalle biblioteche in giro per il paese, di questi la metà sono libri per bambini.
35 sms per abbonamento vengono inviati.

Considerazioni?! :)

venerdì 1 giugno 2012

Lavoro in trasferta e vacanze

La lunga assenza è dovuta al lavoro in Norvegia e alle vacanze.
Delle due settimane a Trondheim vorrei scrivere poi, pubblicando anche un po' di foto, mentre volevo rendere ufficialmente nota la mia rivoluzionaria proposta: che si viva in vacanza!
No vabbé, magari alla lunga ci si stancherebbe... ahah!
Siamo tornati oggi dopo la nostra prima vera vacanza da tre anni a questa parte. Abbiamo infatti deciso di non contare le settimane passate in Italia: non che non sia piacevole incontrare famiglie e amici (al contrario: è sempre molto bello), però son stati sempre pochi giorni e pieni di impegni, non proprio la definizione di vacanza che ho nella testa...
Tre anni fa avevamo fatto 5 giorni in campeggio, nel nord della Corsica. Da allora ci sono stati il trasloco internazionale con relativi stress e preoccupazioni (e poi alcuni "successi") e diverse discese in Italia, ma mai una vera e propria vacanza per staccare la spina davvero.
A inizio anno avevo guardato varie possibilità per febbraio, senza dirlo a Elisa per farle una sorpresa, ma avevo rinunciato in fretta perché aveva appena iniziato a lavorare e mettersi immediatamente a chiedere ferie "d'urgenza" non sembrava carino.
Successivamente poi ci siamo messi a cercare e, una volta avuta conferma delle ferie, abbiamo prenotato una settimana in Grecia, a Zante/Zakyntos. Albergo figo, mezza pensione e in testa una settimana di totale relax, con poco o niente a cui pensare.
Chi ci conosce farà fatica a riconoscerci in questo tipo di vacanzieri, per fortuna, però avevamo proprio bisogno di allontanarci dalla quotidianità. Ovviamente non abbiamo tenuto fede al programma "non fare nulla" al 100%. Abbiamo infatti noleggiato un'auto e girato l'isola per due giorni, vedendo dei posti molto belli e godendoci le parti meno turistiche e particolari. Così abbiamo: mangiato in un ristorantino con una vista mozzafiato; visto il Navagio (non è vero, io ero terrorizzato dallo strapiombo e ne ho visto solo un pezzetto), incrociato un matrimonio in spiaggia, con tanto di sposa portata in calesse ed esplorato (vedi alla voce "perdersi") paesini e uliveti. Ieri abbiamo fatto anche il tour per vedere le Caretta caretta: una l'abbiamo vista, peccato che fosse quella con il radiotrasmettitore e che una volta avvistata sia stata presa d'assalto da parecchie barche. Bello vedere un animale del genere non in un acquario, però siamo rimasti con una sorta di tristezza addosso, pensando alla vitaccia che quell'esemplare fa...
Il resto del tempo lo abbiamo passato prendendo il sole, leggendo e mangiando (io ho anche corso, ovviamente). In realtà anche a "dribblare" i buttadentro dei locali sulla spiaggia e in strada: alla lunga non è facile essere cordiale con tutti dicendo sempre "No, grazie", ma ci ha colpito parecchio la loro cordialità. Ai nostri no hanno sempre (!!!) risposto con un "Passate una bella giornata", "Magari un altro giorno", "Buona serata". Che magari sembra normale ai più, ma a due genovesi suona un po' alieno: se i turisti che visitano la Superba e dintorni fossero trattati allo stesso modo, la Liguria sarebbe una meta ben più popolare, come d'altronde meriterebbe.
Comunque abbiamo passato un'ottima settimana e siamo molto contenti. Saremmo felicissimi se Stoccolma non ci avesse accolto con un cielo grigiogrigio, la pioggia e 6°C (stamattina alle 8 noi prendevamo il sole a 22°C...).
Vabbé, mica si può avere proprio tutto dalla vita, no?! :-)