lunedì 30 maggio 2011

La maratona secondo me

E' dolore, fatica, gioia, tensione, commozione, amore, amici, sudore e tante altre cose tutte insieme.

Il mattino sveglia presto, colazione abbastanza rilassati e via, verso Stadion. Già in metro sale la tensione e quando arriva il momento di incamminarsi con Manu il mio cervello è già lontano e mi rende insopportabile.
Il meteo non promette bene: nuvolo e ventoso. Nonostante questo quando il sole fa capolino opto per la maglia a maniche corte, scelta della quale mi pentirò poi.
Alle 11.30 c'è lo start del primo gruppo, noi si parte 10 minuti dopo, così c'è tempo per fare un po' d'acqua: non ho intenzione di fermarmi al cesso!
11.40: PAM! Una truppa di 10mila persone si avvia lemme lemme per Lidingövägen. Fin da subito è turbinio di gambe e una corsa a ostacoli, ma la presenza fin dai primi metri di splendidi sostenitori ci rende sorridenti.

I primi chilometri scorrono tranquilli, forse scatto un po' troppo cercando di saltare quelli molto più lenti. Le strade son larghe, ma la gente è tantissima.
All'inizio del primo passaggio su Västerbron, all'ottavo chilometro, mi sento bene e, sempre aiutato dai nostri supertifosi, lascio un po' indietro Manu.

Alcuni dei supertifosi durante un trasferimento

Le sensazioni sono buone, ma non si può esagerare, la gara è lunghissima e so che prima o poi arriveranno le difficoltà.
Un po' di km e mi sento bussare sulla spalla, Manu mi ha ripreso. Sono contento, perché da soli, col senno di poi, sarebbe stata molto dura. Alla fine del primo giro poi conosciamo e "tiriamo su" Roberto, col quale resteremo a lungo.
Arriva il secondo giro e prima di Strandvägen si gira verso Gärdet, per un lungo pezzo dove so già ci sarà pochissimo pubblico. Il vento continua a soffiare e fa freddino, mannaggiaamme che mi son cambiato prima del via...
A metà gara il tempo è buono e la stanchezza inizia a sentirsi, ma cerco di alimentarmi e di bere regolarmente. Ma pochi km dopo arrivano i temuti brutti pensieri e un po' di dolori dietro le cosce e alla gamba sinistra. Manu suda come una bestia e mi va via. Resto con Roberto e ci facciamo forza. Al 27°km intravedo Manu lontano 2-300 metri e cazzo, temo lo rivedrò solo all'arrivo. Combatto la negatività e inizio a dividere la distanza che resta alla fine in "mini-gare": arrivare ai 30, poi ai 32, poi ai 35 e così via.
Il ritmo scende leggermente e ci riuniamo al maestro di Castelbianco attorno al 30°. Mancano "solo" 12km e 195 metri all'arrivo, siamo un po' sopra la tabella delle 3h45', ma teniamo duro. La nostra claque, divisa in gruppi, continua a sostenerci e incitarci. E' sempre una botta di energia sentir urlare il proprio nome, soprattutto quando l'unico pensiero è solo "Che fatica!".
E così affrontiamo il temuto ponte per la seconda volta. Se il primo passaggio è stato facile, questa seconda ascesa è una lotta contro il dolore e un mazzo notevole. In molti camminano, ma cerco di farmi forza pensando a come sarà l'arrivo nello storico Stadion e brividi di commozione mi scuotono. Il dolore alla gamba sinistra è sempre più forte e cammino ad almeno un paio di rifornimenti consecutivi, mentre in precedenza ne avevo saltati vari.
Tra il 34° e il 37° sono in crisi totale, seguo Manu, anche lui molto stanco, e ci facciamo forza su per Torsgatan. Mancano pochi km, ma sappiamo che saranno lunghissimi e durissimi. Attorno al 37°km vengono distribuite tavolette di glucosio e uno dei ragazzini (bello vedere tanti giovanissimi coinvolti nell'organizzazione, peraltro davvero ottima) me ne molla in mano ben 3. Una via l'altra le mangio, su per l'ultima salita verso Odenplan. Qui Ivan, fratello di Manu, ci segue per parecchi metri urlando e incitandoci. Brividi, lacrime agli occhi e tanta forza. "Dai, dai, ce la facciamo!". La stanchezza è enorme, i muscoli urlano pietà, le dita del piede destro mi fanno un gran male, l'anca sinistra a volte sembra volersi bloccare, ma il tappeto del 40°km è lì.
2195 metri alla fine, in allenamento sono praticamente il riscaldamento, qui sono eterni. A 800 metri vedo Elisa, mia madre, mio padre, Davide che mi segue per alcuni metri, poi Andrea e Dani e mi viene da piangere. Il sorriso di Elisa mi fa dimenticare la fatica, il dolore, i 41km più lunghi della mia vita e scatto come un pazzo. Un folle slalom tra chi è più lento e chi cammina ed entro allo stadio con un mega sorriso stampato in faccia.
195 metri su una pista piena di storia con gli spalti gremiti. 195 metri dove non penso più, ma sento soltanto: sento la pazienza e l'amore di Elisa in questi mesi di allenamento, sento il viaggio che i miei hanno fatto per sostenermi, sento l'affetto di tanti amici, vicini e lontani, che mi hanno spinto per quasi 4h per le strade della mia nuova città, sento talmente tante cose che è impossibile spiegarle qui, manco io le ho tutte chiare.
Taglio il traguardo e so solo che ce l'ho fatta, mi scordo pure di fermare il cronometro. Sono vuoto e sono pieno, prendo la mia medaglia ricordo e aspetto Manu, che nello scatto ho lasciato indietro. Arriva e ci abbracciamo, lo ringrazio, mi ringrazia. E' un abbraccio bellissimo, intenso. Abbiamo compiuto una cosa che è per noi grandissima.
Dopo la gara, con i migliori sostenitori del mondo (per i quali i "grazie" non saranno mai abbastanza) ci rifocilliamo:

E mentre cerchiamo di dare un senso al mare di emozioni che ondeggia nelle nostre teste arrivano i tempi ufficiali: ho chiuso in 3h55m43s. L'obbiettivo delle 4h è raggiunto, ma ovviamente non posso essere soddisfatto al 100%: non sono riuscito ad arrivare nei primi 5000, sono solo 5519°...

Due parole devo spenderle per due partecipanti che manco conosco.
Il primo è l'unico partecipante della categoria "Sedia a rotelle", Kenneth Lindstedt. Ha chiuso la gara in 4h20m44s. Vi assicuro che la maratona di Stoccolma è dura e piena di saliscendi. In più il signor Lindstedt ha 63 anni, eccolo:

Il secondo che vorrei citare è tal Rolf Gerhard, tedesco di 55 anni che a Kungsträdgården, al 29°km, ha dato una facciata su un palo (il corridore di fronte a lui si è spostato all'ultimo) e nonostante la ferita

ha continuato e ha pure chiuso con un signor tempo di 3h32m51s, cioè esattamente il ritmo che tenni alla mezza maratona 3 settimane fa. Sticazzi!!!

venerdì 27 maggio 2011

Il grande giorno...

...no, non ci sposiamo e no, non aspettiamo un bambino.
Mi riferisco invece a domani, sabato 28 maggio 2011, giornata che mi vedrà partecipare alla prima maratona della mia vita, la Stockholm Marathon.
Grandi obbiettivi non ne ho, se non chiuderla e provare a farlo sotto le 4h. Domani vedremo se mesi e mesi di allenamento, interrotti anche da un infortunio, saranno serviti a qualcosa.
Certamente ho imparato a motivarmi (correre a -10°/-15° vuol dire averne proprio voglia), ho accumulato un sacco di conoscenze tecniche e ora la corsa fa parte della quotidianità.
Ma questo post è per ringraziare fin d'ora Elisa e tutti coloro che in questi mesi mi hanno sostenuto, preso in giro e sopportato. Da Elisa ho ricevuto tanta pazienza, per quando tornavo con le dita congelate, per quando la lasciavo sola per correre e per come sono insopportabile prima delle gare. Dalla splendida Polda poi ho ricevuto una maglietta che domani sarà con me, ovviamente. I miei genitori hanno approfittato dell'occasione per venirci a trovare, domani saranno lungo il percorso ad aiutarmi, con mia grande gioia. Anche Manuelito (che correrà), Andre e Dani sono qui a farci compagnia. Pare saranno della truppa anche Mauro, Paolo, DavideV e forse Kata! Un ringraziamento speciale a Lars, Giusi e Gib che non potranno esserci ma mi hanno chiamato per incoraggiarmi.
Insomma: grazie per avermi pensato, fate un piccolo sforzo e pensatemi forte ancora domani, ne avrò bisogno!
Appena possibile farò un resoconto della gara... se sopravviverò!

domenica 8 maggio 2011

Citybanan

Ovvero il futuro tunnel per il Pendeltåg che è in fase di scavo (e costruzione) e che entrerà in servizio nel 2017.
Oggi, unica giornata nel 2011, era possibile visitare alcuni dei cantieri. In pratica nel "piccolo progetto" è compreso almeno un open day all'anno, dove i cittadini vengono invitati a una visita guidata, gratuita, ai lavori. Non contento di pagare i dipendenti per il lavoro domenicale, Trafikverket offre caffé e bullar ai visitatori.
Appena ho visto l'annuncio su Metro ho pensato che sarebbe stato molto interessante e ho scritto a un po' di amici. Stamattina ci siamo ritrovati io, Elisa, Mauro, Paolo e Gilbert a Slussen e siamo scesi su Södra Mälarstrand. Arrivati all'ingresso c'era già la coda...

Ammazziamo l'attesa con tante chiacchiere e ci vengono anche offerte delle banane. Dopo un bel po' di lento avanzamento (si entrava a gruppi di venti persone circa), veniamo dotati di elmetti rossi e giubbini gialli o arancioni, giusto per non passare inosservati. Interessanti quelli per i bambini: sulla schiena avevano scritto "Da grande userò Citybanan per andare al lavoro".
Colorati e macchina fotografica in mano si parte!
La prima tappa, appena entrati, è per l'altarino a Santa Barbara, protettrice dei minatori. Qui impariamo che la tradizione di onorarla è stata importata in Svezia per via dell'alto numero di lavoratori stranieri nei cantieri.
Poi iniziamo a scendere per quello che sarà il tunnel di servizio, bello ripido. Con noi un paio di famiglie, una signora che ha preso appunti per tutta la visita e alcune anziane signore che lemme lemme si sono avventurate sotto Södermalm.

Arrivati in fondo possiamo ammirare sia il tunnel di servizio (7m*7m) che quello dove passeranno i treni (20m*15m). Qui ci viene spiegato come si svolgono i lavori di scavo e si possono ammirare i macchinari utilizzati.
Le fasi del lavoro sono riassumibili più o meno così:
1- rinforzo della roccia attorno a dove passerà il tunnel con cemento;
2- posizionamento delle cariche e poi KABOOM!;
3- "pulizia" della volta dalle rocce pericolanti;
4- rimozione delle macerie;
5- rinforzo della volta;
6- spruzzata di cemento di 5cm di spessore sulla volta.
Alcune foto:

In vari punti ci vengono date un sacco di informazioni. Riportarle tutte non si può, ma vi beccate comunque un mal di testa con quelle che seguono.
I lavori avanzano di circa 10-15 metri la settimana.
In tutto verranno usate circa 2000 tonnellate di esplosivo, ci saranno circa 5000 esplosioni. Il progetto pone molte attenzione, come praticamente tutto qui, all'aspetto ambientale: per questo i detriti verranno riutilizzati o per la costruzione di Citybanan o in altri progetti nella regione.
Una parte del tunnel sarà sott'acqua e la costruzione di questo segmento è molto affascinante e complicata. Tre pezzi di cento metri ciascuno sono in fase di preparazione, poi verranno affondati e uniti sul fondo con 78 cavi di acciaio. Solo questo pezzo avrà un costo di 1.33 miliardi di corone (circa 148 milioni di €uro).
Allo stato attuale sia la tabella di marcia che il budget sono rispettati, cosa che si fa fatica a credere se si pensa alle opere pubbliche italiane. Ah: i cantieri sono aperti dalle 7 alle 22, dal lunedì al venerdì.
Quello che mi è piaciuto in assoluto di più è l'idea stessa che all'interno di un così grande progetto venga prevista l'organizzazione di giornate così. La filosofia (a parte l'ovvio aspetto politico) è: costruiamo per i cittadini e rompiamo loro parecchio le scatole, e questo posso certificarlo, coinvolgiamoli mostrandogli cosa facciamo e magari ci vorranno un po' più bene...

Finita la visita siamo andati a vedere il plastico del progetto di rinnovamento di Slussen. Se verrà approvato entro l'anno partiranno i lavori a stretto giro di posta per cercare di avere l'opera realizzata nel 2020. Per darvi un'idea:

Insomma: Stoccolma è una città in continua evoluzione. Già ora ci sono quasi una decina di progetti che la cambieranno parecchio da qui al 2025. A me la cosa piace e conto di poter seguire tutte queste trasformazioni. Non garantisco di poter documentare come oggi eventuali lettori, ma ci proverò.

Magari in settimana scriverò anche due righe sulla mezza maratona di ieri, per ora dico solo che son contento e che il tempo (1:46.24) mi soddisfa. Tra 3 settimane la grande sfida!

martedì 3 maggio 2011

Ed ora, qualcosa di completamente diverso...

Questo blog non vuole e non può essere impersonale, perciò questo post è dedicato a 3 persone e solo a loro.

Oggi è un giorno speciale: Pietro (un quasi nipote) compie 1 anno.
E' un bambino splendido e figlio di due persone per me davvero importanti, Andrea e Bruna. Amici di sempre con i quali ho condiviso mille momenti e che sono un punto fermo della mia vita, sempre vicini anche nella distanza.

A Pietro vanno quindi i più cari auguri di buon compleanno! Ai suoi preziosi genitori un grande abbraccio, sperando che presto potrete vedere la bella Stoccolma con noi.